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Brexit: per i cittadini europei in arrivo il settled status
Cosa è il settled status? Da quando c’è stato il referendum che ha decretato l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, in molti si chiedono cosa si intende per settled status, e cosa accadrà ai cittadini europei che si trovano o stanno pensando di trasferirsi nel Regno Unito entro la data del 29 marzo 2019, ovvero prima dello scadere del periodo di transizione (o implementazione, come preferisce definirlo il Governo May), previsto per il 31 dicembre 2020.
Il quesito riguarda soprattutto gli aspetti pratici di tale permanenza in suolo britannico: se quasi tutti, almeno per sentito dire, sanno che la permanent residence (istituto comunitario) verrà sostituita dal settled status (certificazione britannica), e che questo sarà un documento necessario per dimostrare la propria permanenza legale nel Paese, su cosa significhi ci sono ancora molti dubbi.
NOTA: L’ARGOMENTO È IN EVOLUZIONE E CONTINUEREMO AD AGGIORNARE L’ARTICOLO CON LE NUOVE INFORMAZIONI DI CUI ENTREREMO IN POSSESSO.
AGGIORNAMENTO 1: L’ARTICOLO È STATO AGGIORNATO IL 28-06-2018 CON LE ULTIME INFORMAZIONI PROVENIENTI DAL GOVERNO BRITANNICO SUL SETTLED STATUS.
AGGIORNAMENTO 2: L’ARTICOLO È STATO AGGIORNATO IL 22-01-2019 CON LE ULTIME INFORMAZIONI SUI SOGGETTI CHE SI POSSONO REGISTRARE GIÀ DA OGGI E SUI COSTI DI REGISTRAZIONE.
AGGIORNAMENTO 3: L’ARTICOLO È STATO AGGIORNATO IL 16-05-2019 CON LE ULTIME INFORMAZIONI INVIATE DALL’HOME OFFICE SULL’ EU SETTLEMENT SCHEME PER I CITTADINI EUROPEI RESIDENTI NEL REGNO UNITO.
Partiamo quindi dalle buone notizie: il Regno Unito e l’Unione Europea sembrano aver raggiunto un accordo definitivo sui diritti dei cittadini europei dopo la Brexit, attraverso il quale, tra l’altro, è stato previsto che i diritti di libera circolazione accordati a questi ultimi dai trattati europei resteranno invariati fino alla data del 31 dicembre 2020.
Tradotto in termini pratici significa che i cittadini dell’Unione potranno continuare ad entrare, lavorare e risiedere liberamente nel Paese fino allo scadere di tale termine ultimo e non, come inizialmente richiesto dal Governo di Theresa May, fino al Brexit day del 29 marzo 2019. Si tratta, sicuramente, di un’importante vittoria comunitaria, con la quale il Regno Unito ha accettato di rinunciare ad uno dei punti salienti della campagna del leave, e cioè che dal marzo 2019 anche gli europei sarebbero stati soggetti alle più restrittive leggi (interne) sull’immigrazione britanniche: questo presumibilmente in funzione di risultati negoziali favorevoli in altri campi ancora da definire.
Quando si parla dell’accordo sulle sorti dei cittadini europei in UK, il condizionale, usato in apertura, è d’obbligo: come sottolineato più volte proprio dai rappresentanti dell’Unione, infatti, “nothing is agreed until everything is agreed”, e anche i punti sui quali l’esito della negoziazione è considerato definitivo, potrebbero comunque subire modifiche a seguito dell’evolversi (o arenarsi) delle trattative.
I termini dell’accordo sono stati ripresi tra l’altro sul sito dell’Home Office (ora anche con traduzione in italiano https://www.gov.uk/guidance/status-of-eu-nationals-in-the-uk-what-you-need-to-know.it) eli vederemo sintetizzati nei prossimi paragrafi.
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Ecco i link utili:
Chi può richiedere il settled status?
Partiamo per prima cosa dal capire chi può richiedere il settled status:
- i cittadini europei che, entro il 29 marzo 2019, avranno vissuto in Regno Unito in maniera lecita e continuativa per un periodo di 5 anni potranno fare richiesta per rimanervi a tempo indeterminato, ottenendo lo status di persona stabilmente residente (settled status);
- le persone che, seppure arrivate prima del 29 marzo 2019, entro la scadenza del periodo transitorio non avranno maturato il quinquennio di permanenza necessario, dovranno richiedere un permesso di soggiorno temporaneo (temporary status) e potranno quindi fare richiesta di rimanere (procedura per il settled status) allo scadere dei 5 anni di permanenza;
- i cittadini europei che arrivano nel Regno Unito durante il periodo di transizione (dal 30 marzo 2019 al 31 dicembre 2020) con l’intenzione di rimanervi per più di tre mesi, oltre alla procedura di cui sopra dovranno anche provvedere a registrarsi.
Il diritto a chiedere il settled status si estende anche ai familiari dei cittadini UE che risiedono in Regno Unito, a condizione che gli stessi abbiano vissuto qui ovvero raggiunto il proprio familiare entro il 31 dicembre 2020. I familiari più prossimi potranno ricongiungersi con il cittadino UE anche in un momento successivo, a condizione che il vincolo di parentela sussista alla data 31 dicembre 2020.
E’ inoltre previsto che i cittadini dell’UE in possesso del settled status o del temporary status mantengano l’attuale facoltà di accesso al sistema sanitario e pensionistico e ad altri benefici nel Regno Unito.
I cittadini dell’Unione Europea, secondo quanto affermato dal Governo Britannico, avranno tempo fino al 30 giugno 2021 per presentare la richiesta di settled status o temporary status.
Coloro i quali arrivano successivamente allo scadere del periodo di implementazione (quindi dal 1 gennaio 2021) saranno soggetti alla normantiva sull’immigrazione nazionale che il Governo implementerà a seguito della Brexit e della quale dovrebbero conoscersi maggiori dettagli vero la fine del 2018.
Come richiedere il settled status?
La procedura di invio delle domande per la richiesta dello status di persona stabilmente residente verranno effettuate online attraverso un modulo che dovrebbe essere attivo entro la fine del 2018. Nelle previsioni del legislatore britannico si tratterà di una procedura “snella, rapida e intuitiva per gli utenti. Utilizzeremo i dati già in possesso della pubblica amministrazione britannica per ridurre il numero di informazioni che il richiedente dovrà fornire. Per esempio, i registri delle assunzioni dell’HMRC ci forniranno informazioni sulla storia lavorativa del richiedente nel Regno Unito”.
Il costo della domanda sarà di £65 per gli adulti e di £32,5 per i minori di 16 anni. La novità importante è che per i richiedenti in possesso di un documento di residenza permanente (permanent residence) in corso di validità, la domanda sarà gratuita – e la conversione di un documento nell’altro quasi immediata (al momento si parla di verifica dei precedenti penali del richiedente e presentazione di un documento di identità e una fotografia recente a conferma della propria identità e nazionalità).
Al contrario di quanto si pensava in principio, il richiedente non dovrà più dichiarare tutti i viaggi che ha compiuto al di fuori del Regno Unito o, salvo limitate eccezioni, fornire prove circa il possesso di un’assicurazione sanitaria completa. Sembra sia venuto meno anche l’onere di dover rilasciare le proprie impronte digitali.
Nuove informazioni aggiunte in data 28-06-2018
Il 21 giugno 2018 il Governo britannico ha emesso una nota con la quale fornisce ulteriori chiarimenti sui termini e le modalità operative del nuovo settled status. Rispetto a quanto già descritto sopra, i punti di maggiore rilievo riguardano:
- l’obiettivo dichiarato di concedere lo status a tutti i richiedenti piuttosto che rigettare le domande;
- il modulo online consisterà di 3 semplici domande con le quali confermare la propria identità, che si vive nel Regno Unito, e che non si hanno condanne penali rilevanti;
- la possibilità di presentare domanda anche tramite una App su smartphone (al momento però funzionante solo su sistemi Android)
- la possibilità di ricongiungimento familiare anche successiva con parenti stretti e partner anche non sposati, purché legati da una relazione duratura con il cittadino europeo già settled in UK;
- l’estensione del periodo di assenza dal suolo britannico quale causa di perdita dello status stesso: il settled status verrà meno se ci si assenta dal Paese per 5 anni consecutivi e non più 2 come da legislazione attualmente in vigore (relativa quest’ultima alla permanent residence)
Nuove informazioni aggiunte in data 22-01-2019
Parte il 21 gennaio la terza fase di implementazione del settled status (su base volontaria), che a differenza delle precedenti, rivolte soltanto a specifiche categorie di cittadini, riguarda chiunque sia in possesso di un passaporto europeo (chi ha solo la carta d’identità dovrà attendere l’implementazione piena del settled status, prevista per il 30 marzo 2019).
Rispetto alla Permanent Residence, ricordiamo che il settled status non prevede l’emissione di un supporto fisico (al contrario della Permanent Residence, che assomiglia invece ad una carta d’identità), ma solo uno status digitale presente sui database britannici e consultabile a richiesta – tanto dal possessore quanto da coloro i quali, in veste della loro funzione, sono tenuti ad effettuare i controlli di merito (ufficiali alle dogane, datori di lavoro, proprietari di immobili che si vuol prendere in affitto e così via).
Per potersi registrare bisognerà ricorrere ad una procedura informatizzata: si tratta di una App che al momento però funziona solo su dispositivi Android (anche se l’Home Office ha ribadito di essere in contatto con Apple per rendere la procedura eseguibile anche su sistemi IOS).
Il costo della registrazione, che come ricordato in precedenza era previsto in 65 sterline per chi ha più di 16 anni e 32,50 sterline per i minori di 16 anni, è appena stato eliminato da Theresa May che con un annuncio a sorpresa ha anche chiarito che si provvederà al rimborso del costo sostenuto da chi avesse già aderito alle nuova procedura di registrazione. Chi è già in possesso della Permanent Residence continuerà a convertirla gratuitamente in settled status.
Nuove informazioni aggiunte in data 16-05-2019
Alleghiamo un PDF con l’ultimo aggiornamento delll’HOME OFFICE sull’ EU Settlement Scheme per i cittadini europei residenti nel Regno Unito.
Documento inviatoci dalla Segreteria Coordinamento BREXIT – Ambasciata d’Italia – Londra.
Clicca qui per leggere o scaricare il documento.
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Manuela Travaglini
The Italian Community