BREXIT: VIAGGIARE NEL REGNO UNITO – COSA CAMBIA
Per un weekend a Londra o nel Regno Unito servirà il passaporto? E se ci si ammala, si potrà ancora usare la tessera sanitaria europea? E che deve fare chi vuol viaggiare in auto, e magari portare con sé anche il cane?
Per iniziare è necessario fare una premessa per spiegare la situazione attuale.
L’1 febbraio 2020 è entrato in vigore l’accordo di recesso (“Withdrawal Agreement”) tra il Regno Unito e l’Unione europea, e dunque a partire da tale data il Regno Unito è diventato uno “Stato terzo” rispetto alla UE.
L’accordo di recesso ha previsto un periodo transitorio, che durerà fino al 31 dicembre 2020, volto a consentire un adeguamento graduale alla nuova situazione, negoziare i termini delle relazioni future ed evitare così i disagi di un cambio troppo repentino.
Durante il periodo transitorio e fino al suo scadere non si assisterà a cambiamenti rilevanti per chi già vive, come per chi vuole visitare la terra d’Albione.
Se il periodo transitorio dovesse rivelarsi insufficiente, questo potrà anche essere esteso di uno o due anni, ma la proroga dovrà essere accordata entro il 30 giugno 2020. Il premier britannico Boris Johnson ha basato tutta la sua campagna elettorale sullo slogan “Get Brexit Done”, vuole, insomma, accantonare il discorso Brexit e voltare pagina, succeda quel che succeda, e per questo ha già categoricamente escluso di voler estendere il termine. Se però proroga ci sarà – non sarebbe comunque la prima volta che il leader conservatore cambia idea – provvederemo ad aggiornare anche queste note.
Al momento, dunque, le date importanti sono due: dal 1 febbraio al 31 dicembre 2020 (il periodo transitorio), e dal 1 gennaio 2021 in poi: dalla carta d’identità all’obbligo di passaporto, dalla patente di guida alla tessera sanitaria europea, dal passaporto per animali domestici al roaming internazionale, vediamo cosa cambia.
Visto d’ingresso
Fino al 31 dicembre 2020
Se si vuole entrare nel Regno Unito non serve un visto per superare i controlli alla frontiera.
Dal 1 gennaio 2021
L’intenzione di introdurre un visto simile a quello necessario per l’ingresso negli Stati Uniti, data quasi per certa fino a poco tempo fa, sembra per il momento accantonata, anche per chi ha in programma un viaggio verso il Regno Unito dopo lo scadere del periodo transitorio. Una recente policy paper sul futuro dell’immigrazione in Regno Unito parla anzi anche di chi supera la frontiera per motivi turistici, affermando che tali cittadini comunitari avranno la possibilità di ingresso libero e per una durata massima di 6 mesi (cioè il doppio di quanto anticipato quando si parlava di visti trimestrali e a pagamento).
Passaporto e carta d’identità
Fino al 31 dicembre 2020
Le carte d’identità, anche cartacee, saranno valide ed accettate fino ad almeno tutto il 2020. L’uso del passaporto è comunque sempre consigliabile perché accettato con più favore dalle autorità britanniche, cui la nostra carta d’identità non è mai piaciuta troppo; particolare attenzione dovrà anche essere posta sullo stato del proprio documento: se la carta è lisa, o la foto poco riconoscibile, potrebbero infatti esserci problemi alla frontiera.
Dal 1 gennaio 2021
Come confermato sul sito del governo britannico, dal 2021 c’è l’intenzione di precludere l’utilizzo delle carte d’identità, e per entrare nel Paese sarà obbligatorio esibire il proprio passaporto. Ancora non è nota la data dalla quale tali nuove misure entreranno in vigore, ma il suggerimento è quello di munirsi quanto prima di passaporto, il cui rilascio non è sempre immediato, per non rischiare di veder sfumare il proprio viaggio.
Un’eccezione sarebbe prevista per i cittadini europei già residenti in Regno Unito prima dello scadere del periodo transitorio e che qui devono fare ritorno: questi, se in possesso di Settled o Pre-Settled Status, potranno continuare ad usare la carta d’identità fino a fine 2025.
Automobile e Patente
Fino al 31 dicembre 2020
I turisti in possesso di una patente emessa da un Paese europeo (non UK) e dunque anche italiana, possono continuare ad usarla per guidare nel Regno Unito, senza bisogno di una patente internazionale (International Driving Permit – IDP). Non è obbligatoria la “Carta Verde”.
Dal 1 gennaio 2021
La patente italiana sarà ancora riconosciuta, ma se il veicolo è assicurato in un Paese EU e non in UK bisognerà viaggiare con la Green Card o la “Carta Internazionale di Assicurazione”, cioè il documento che accompagna il contratto assicurativo e nel quale sono riportati il periodo di validità, i dati dell’auto e quelli del contraente.
Animali domestici
Fino al 31 dicembre 2020
Piccoli animali da compagnia possono continuare ad accompagnarci nei nostri viaggi secondo le regole già in vigore prima di Brexit, e dunque, tra l’altro, se dotati di microchip, vaccinati ed in possesso del loro “pet passport”.
Dal 1 gennaio 2021
Le regole potrebbero restare invariate anche allo scadere del periodo transitorio, oppure potrebbe potrebbe assistersi ad un inasprimento delle procedure, dall’obbligo di richiedere un animal health certificate (AHC) prima di ogni viaggio fino a prelievi sanguigni obbligatori e viaggi non consentiti prima di 3 mesi dal prelievo. Tutto dipenderà dall’esito delle future negoziazioni tra UK e EU.
Assicurazione sanitaria
Fino al 31 dicembre 2020
Per tutto il periodo transitorio non ci saranno cambiamenti. Se dunque si è in possesso della Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) – che altro non è che il retro della nostra tessera sanitaria italiana – sarà possibile ricevere cure e assistenza di base negli ospedali britannici. Importante ricordarsi di portarla con sé in vacanza, ma anche essere consapevoli del fatto che questa tessera non è un’alternativa ad un’assicurazione sanitaria privata, e che soprattutto per assenze di durata rilevante sarebbe opportuno sottoscrivere una polizza personale.
Dal 1 gennaio 2021
Le TEAM registrate in un Paese della UE non saranno più valide e si renderà quindi necessario munirsi di un’assicurazione sanitaria che copra la durata del nostro viaggio. Questo, a meno che il Regno Unito e l’Unione Europea non raggiungano un diverso accordo di mutuo riconoscimento.
Roaming
Fino al 31 dicembre 2020
La possibilità, in vigore da giugno 2017, di usare il proprio piano tariffario senza sovrapprezzi anche quando ci si sposta in un altro paese dell’Unione resta invariata, niente costi di roaming aggiuntivi. Durante la vacanza in Gran Bretagna sarà quindi possibile usare lo smartphone proprio come se si fosse ancora a casa.
Dal 1 gennaio 2021
La politica del “roam like at home” potrebbe terminare se non si raggiunge un accordo in merito. In questo caso, per non rischiare brutte sorprese in bolletta, meglio verificare i costi del roaming con il proprio operatore.
Questo articolo sarà costantemente aggiornato in base alle nuove notizie ed agli eventuali accordi sottoscritti tra il Regno Unito e l’Unione Europea.
Articolo scritto da Manuela Travaglini