All’origine era il grande palazzo di Whitehall, costruito in epoca medievale e residenza ufficiale del vescovo di York. Confiscato da Enrico VIII al Cardinale Wolsey, fu ampliato dal sovrano e trasformato in un magnifico palazzo reale; diventò uno dei luoghi più famosi per gli intrighi e le cerimonie di corte fino al 1698, quando fu distrutto da un grande incendio. Prima di allora, nel 1619, un precedente incendio colpì l’edificio che l’architetto Robert Stickells aveva restaurato su commissione di re Giacomo I; tuttavia il monarca non dovette essere troppo dispiaciuto, dato che il lavoro di Stickells lo aveva abbastanza scontentato. A questo punto il re si rivolse ad un altro grande maestro, tra l’altro abile costumista e scenografo, Inigo Jones, perché fosse edificato il terzo e definitivo palazzo: egli aveva fatto tesoro delle sue esperienze in Francia e in Italia e, consapevole della precedente delusione del sovrano, attinse ai canoni dell’arte classica e rinascimentale per realizzare una Banqueting House completamente diversa. I lavori furono portati a termine nel 1622.
Analizzando la costruzione è possibile vedere come lo schema tipo sia quello delle basiliche romane, costituito da un unico grande vano a doppio volume. Il maestro al quale Jones si ispirò fu Andrea Palladio. La facciata principale, che non è quella di ingresso, che invece si trova sul lato minore, è composta da sette campate a due ordini sovrapposti di lesene. Tre intercolumni centrali sono evidenziati da semicolonne. Oggi appare di un colore bianco – grigio monocromatico, poiché ristrutturata con pietra di Portland nel 1774 e poi nel 1829, ma nel progetto originale era molto variopinta dato che era stata realizzata con lastre color miele, marrone rosato e altri elementi decorativi in pietra bianca.
L’interno è un grande vano luminoso a doppio cubo, i muri del quale ospitano due file sovrapposte di finestre e un doppio ordine di colonne in ordine ionico e corinzio, tra le quali trova alloggio un ballatoio.
Il soffitto a cassettoni è stato intagliato e dorato, ora ospita i nove dipinti in olio su tela di Pieter Paul Rubens istallati nel 1636. Questi magnifici capolavori furono commissionati al pittore fiammingo da Carlo I, figlio ed erede di Giacomo I, e ne rappresentano in modo celebrativo i successi, fino alla sua apoteosi, a significare l’essere divino dei suoi discendenti.
Elisabetta I fece largo uso della Banqueting House, soprattutto per far esibire gli spettacoli delle maschere: performance inizialmente improvvisate e poi sempre più elaborate e complesse fino divenire una combinazione di opera, teatro in prosa e ballo. Erano figure allegoriche che dovevano dimostrare la grandezza divina, cui si contrapponeva un antagonista a simboleggiare il caos che dominava prima dell’avvento degli Stuart. Era un momento di sfarzo e grande prestigio per la casata reale, un modo con cui manifestare la propria opulenza e raffinatezza, oltre ad essere un vero mezzo di comunicazione ideologica.
Per maggiori dettagli visitate il sito ufficiale. Acquistare i biglietti online è sempre più conveniente dell’acquisto fatto nella locale biglietteria.
Lunedì – Domenica dalle 10.00 alle 17.00
Ultimo ingresso alle 16.30
Chiuso dal 24 al 26 Dicembre e il primo Gennaio. Occasionalmente anche per eventi privati
La Banqueting House si trova a Whitehall ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.
In metropolitana ci sono diverse stazioni dove scendere:
Chi preferisce il bus può utilizzare le linee 3, 11, 12, 24, 53, 87, 88 e 159 che fermano vicino la Banqueting House.
Il 30 Gennaio 1649 fuori dalla Banqueting House fu giustiziato re Carlo I, personaggio di notevoli qualità, ma assai timido e insicuro nella giungla politica fitta di intrighi e interessi che era la Londra del tempo. Ogni anno in occasione della ricorrenza se ne commemora la morte.
Fino al 1890 presso la Casa dei banchetti aveva luogo la distribuzione di denaro ai poveri il giovedì prima di Pasqua. È l’usanza nota come Royal Maundy, in cui il sovrano inoltre lavava i piedi ai poveri lì presenti, a ricordare il significato dello stesso atto compiuto da Gesù ai suoi apostoli prima dell’ultima cena.
The Kings Evil era una malattia, forse la lebbra, che interessava la pelle e che, sin dal Medioevo, i sovrani avrebbero avuto il potere di guarire grazie al loro tocco. Fu Giacomo I ad usare la Banqueting House per inscenare questo rituale mistico, divenuto popolarissimo e continuato dai suoi successori Carlo I e Carlo II.
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