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Iscrizione AIRE Londra e UK: cos’è e come funziona dopo Brexit?
I dati del Consolato Generale d’Italia a Londra parlano chiaro: cala il numero di connazionali che arrivano a Londra e nel Regno Unito, eppure mai come in questo periodo si registra un numero senza precedenti di richieste di iscrizione all’AIRE, l’anagrafe dei residenti all’estero. Un dato che si giustifica con l’emersione del popolo sommerso, i tanti connazionali che sono qui anche da dieci anni e che di colpo sentono l’esigenza di regolarizzare la propria posizione.
Sei anche tu sei un italiano che vuole avere informazioni sull’iscrizione AIRE Londra, Inghilterra o UK? Sei nel posto giusto!
Soprattutto dopo la Brexit, in molti italiani ci chiedono indicazioni su come iscriversi all’AIRE, su come lavorare in UK dopo Brexit, sul cambio indirizzo AIRE,…
Se sei arrivato a questo articolo avrai probabilmente fatto una di queste ricerche:
- AIRE significato
- modulo iscrizione AIRE Londra
- iscrizione all’AIRE Regno Unito
- AIRE iscrizione UK
- iscrizione AIRE obbligatoria
- AIRE iscrizione vantaggi e svantaggi
- registrazione AIRE
- AIRE Londra cambio indirizzo
- e così via…
In questo articolo cercheremo di darti indicazioni su iscrizione AIRE vantaggi e svantaggi, iscrizione AIRE documenti necessari, come iscriversi all’AIRE e molto altro.
Ma prima di iniziare vogliamo partire con questo video che riassume alcuni dei punti che andremo poi ad approfondire all’interno dell’articolo.
Come dicevamo nell’introduzione all’articolo, le richieste di iscrizione AIRE sono in forte aumento. Un trend che ha visto il numero di iscritti passare da circa 280.000 a quasi 320.000 in meno di un anno, con una stima di 350.000 entro Pasqua 2018. Una previsione giustificata anche dall’incremento di richieste mensili, che erano circa 1.800 fino a metà 2016 e sono quasi raddoppiate nell’ultimo anno e mezzo, passando a circa 3.200. E Londra, di colpo, diventa il primo consolato al mondo. Il timore di perdere l’assistenza sanitaria italiana, in particolare l’accesso al medico di base, causa principale della mancata iscrizione, di colpo non spaventa più. Perché?
A fare da spartiacque tra due numeri così apparentemente distanti un solo elemento: il referendum sulla Brexit, che ha sancito la volontà del popolo britannico di avviare il processo di recesso unilaterale dall’Unione Europea ed ha spinto gli italiani residenti a Londra e nel Regno Unito a voler regolarizzare la propria posizione iscrivendosi all’Anagrafe Italiana dei Residenti all’Estero (AIRE).
Nel clima di incertezza generale che da più di un anno genera timori e perplessità presso il popolo degli europei che ormai considerano il Regno Unito la propria casa, anche l’iscrizione all’AIRE sembra dunque un modo per legittimare la propria posizione nel Paese.
Andiamo per ordine e cerchiamo di fare chiarezza sull’iscrizione all’AIRE e di rispondere ai molti dubbi che gli italiani all’estero si fanno.
AIRE significato: che cos’è l’AIRE?
In molti ci contattano per sapere l’AIRE significato e per capire meglio che cos’è.
L’AIRE – Anagrafe Italiani Residenti all’Estero – è nata nel 1990 dalla Legge n. 470 del 27 ottobre 1988 allo scopo di censire le presenze degli italiani che trasferiscono la loro residenza all’estero (nel nostro caso parleremo quindi di residenza AIRE a Londra, in UK e nel Regno Unito) per un periodo superiore ai dodici mesi.
Vivere all’estero quindi, non significa ovviamente perdere diritti di cittadini italiani, ma designa alcune differenze che sono per lo più ascrivibili al profilo fiscale del cittadino.
Iscrizione AIRE obbligatoria o no?
Iscrizione AIRE obbligatoria: questa è una delle domande che i nostri connazionali ci fanno più spesso. Ecco per chi è obbligatoria l’iscrizione all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero:
- per chi risiede all’estero da un periodo superiore ai dodici mesi;
- per chi anche se cittadino italiano è nato all’estero;
- per chi non ha mai vissuto in Italia ma ne possiede la cittadinanza.
Non devono invece iscriversi all’AIRE:
- chi si reca all’estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno;
- i lavoratori stagionali;
- i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero;
- i militari italiani in servizio all’estero.
L’iscrizione all’AIRE è un diritto-dovere del cittadino e costituisce il presupposto per usufruire di una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze consolari all’estero, nonché per l’esercizio di importanti diritti (approfondiremo i vantaggi dell’iscrizione AIRE nei successi paragrafi).
La mancata iscrizione, ad oggi, non comporta l’applicazione di alcuna sanzione, e questo ha portato molti connazionali a ritenerla una facoltà discrezionalmente esercitabile, e non un obbligo. A prescindere dalle possibili disquisizioni sulla legittimità di tale assunto, riteniamo però opportuno ricordare che forse l’elemento più importante, di cui molti non sono a conoscenza, è che la mancata iscrizione all’AIRE potrebbe comportare delle conseguenze di carattere fiscale decisamente spiacevoli (approfondiremo gli svantaggi dell’iscrizione AIRE nei prossimi paragrafi).
AIRE Londra e UK: come fare?
Ci sono sempre molti dubbi riguardo a come iscriversi all’AIRE. E’ una cosa di cui si occupa il Consolato Italiano o l’Ambasciata Italiana?
Per prima cosa ti vogliamo dire che l’iscrizione all’AIRE è gratuita. ed è una cosa di cui si occupa il Consolato Generale d’Italia nelle sue circoscrizioni (a questo link puoi trovare il Consolato Generale D’Italia a Londra).
L’iscrizione all’AIRE può essere richiesta per posta, seguendo le indicazioni riportate a questo link, oppure è possibile fare un‘iscrizione AIRE online tramite il portale “Fast it” della Farnesina (vai a questo link).
Se sei già iscritto all’AIRE e vuoi fare un cambio di indirizzo puoi farlo online a questo link.
AIRE iscrizione: vantaggi e svantaggi
Quali sono i vantaggi e svantaggi dell’iscrizione all’anagrafe degli italiani all’estero?
Nessun vantaggio o svantaggio
Nel momento in cui si ufficializza la propria residenza nel nuovo Paese, automaticamente si viene cancellati dalle liste del comune originario di appartenenza e quindi dall’APR (Anagrafe popolazione residente). La cancellazione da queste liste però NON implica nessun tipo di perdita di diritti come cittadino.
Vantaggi iscrizione AIRE
Uno dei vantaggi AIRE e che i cittadini italiani residenti all’estero hanno diritto a votare per tutte le consultazioni elettorali o referendarie che si svolgono in Italia. Per quanto riguarda elezioni comunali, provinciali o regionali, non è prevista la possibilità di votare dall’estero mentre al contrario nelle consultazioni per il Parlamento Nazionale, Europeo e i Referendum gli iscritti all’AIRE avranno modo di esercitare il loro diritto di voto dal Paese di residenza tramite posta o presso la Circoscrizione estera di appartenenza.
L’iscrizione nei registri AIRE permette inoltre ai cittadini residenti all’estero di poter richiedere certificati, documenti d’identità e non solo, oltre al rinnovo degli stessi direttamente presso il Consolato del Paese in cui si risiede senza dover altresì tornare in Italia.
Chi produce redditi all’estero (in questo caso Regno Unito) ma non è iscritto all’AIRE, deve ricordarsi di presentare la dichiarazione dei redditi anche in Italia (perché si è ancora qui fiscalmente residenti), inserendo in dichiarazione anche le somme che hanno già scontato le imposte nel Paese erogante, salvo poi poter beneficiare di un credito d’imposta per quanto già versato. Se ci si dimentica di presentare la dichiarazione in Italia, in caso di accertamento si potrebbe essere costretti a pagare l’intera somma in Italia, dunque senza beneficiare di alcun credito d’imposta per quanto già versato all’estero. Per un approfondimento leggete l’articolo che parla delle tasse per italiani in UK.
Svantaggi iscrizione AIRE
Tutti i cittadini italiani che hanno trasferito la residenza fuori dai confini e che non sono lavoratori di diritto italiano distaccati all’estero, perdono il diritto all’assistenza sanitaria sia in Italia che all’estero. Nel caso si risieda al di fuori della comunità europea potrebbe essere utile optare per una polizza assicurativa privata mentre tutti i cittadini italiani AIRE assicurati di Paesi UE, SEE e Svizzera, in caso di rientro temporaneo in Italia possono utilizzare la tessera TEAM rilasciata dallo Stato estero di residenza, che garantisce tutte le cure necessarie in forma diretta in Italia.
Tra gli svantaggi AIRE c’è quindi la rinuncia al diritto di avere il medico di base, l’assistenza ospedaliera tramite mutua e l’acquisto di medicinali dietro pagamento del ticket.
Gli iscritti AIRE che possiedono una casa in Italia non hanno diritto ad agevolazioni fiscali per cui pagheranno l’IMU con aliquota ordinaria. Qui il link per avere tutte le informazioni riguardanti la propria posizione fiscale.
Ricapitolando: l’iscrizione all’AIRE è un diritto, ma anche un dovere; offre dei vantaggi e potrebbe evitarci di pagare due volte le tasse.
Iscrizione AIRE dopo Brexit: conviene?
L’iscirzione all’AIRE serve a tutelarci in caso di Brexit?
Se dovessimo rispondere attenendoci strettamente alla legge dovremmo purtroppo dire di no: l’iscrizione è infatti la conseguenza di una norma interna italiana e non è formalmente riconosciuta dal governo britannico. E non fa neppure parte della complessa documentazione da inviare per avere la permanent residence (o in futuro il settled status) per poi ottenere la cittadinanza britannica.
E’ però un modo autorevole per certificare la nostra data di ingresso nel Paese: come ha chiarito Massimiliano Mazzanti, Console Generale d’Italia a Londra tra il 2013 e il 2018, (sostituito poi da Marco Villani, l’attuale Console, che è stato nominato il 29 Marzo 2018) da noi interpellato in merito:
L’iscrizione all’Aire non garantisce in alcun modo la permanenza in un Paese estero, né rappresenta una prova di residenza accettabile per le Autorità locali: bisogna sempre attenersi alle leggi del Paese ospitante in materia di immigrazione. Certamente, però, iscriversi all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE) manifesta la volontà di mettersi in regola sia agli occhi del Paese d’origine che di quello ospitante. Ricordo, comunque, che l’iscrizione all’AIRE è un preciso obbligo di legge: la Legge 470/1988 prevede, infatti, l’iscrizione all’Anagrafe consolare entro 90 giorni per tutti coloro che intendano risiedere all’estero per un periodo superiore ad un anno.
L’iscrizione all’AIRE, in conclusione, non ci salva dalla Brexit; però offre dei benefici, ci mette in regola con lo Stato italiano (anche dal punto di vista fiscale) e ci aiuta a vivere meglio nel Regno Unito – anche e soprattutto in caso di Brexit.
Vuoi avere maggiori informazioni sulla Brexit?
Ecco i link utili:
Modifica decorrenza iscrizione (aggiornamento 26 Marzo 2019)
Il 26 marzo 2019 è entrato in vigore il Decreto Legge 25 marzo 2019, n.22 (chiamato “Decreto Brexit”) che stabilisce, fra le altre cose, la decorrenza dell’iscrizione all’AIRE dalla data di presentazione della domanda all’ufficio consolare di riferimento.
Cosa comporta questo aggiornamento:
- l’iscrizione all’AIRE per le domande presentate prima del 26 marzo 2019, e non ancora perfezionate, avrà decorrenza dal 26 marzo 2019;
- l’iscrizione all’AIRE per le domande presentate dopo il 26 marzo 2019 avrà decorrenza dalla data di presentazione, purchè completa.
Si ricorda che tutta la modulistica riguardante l’iscrizione all’AIRE sarà presto aggiornata.
In questi tempi di incertezza dovuti alla Brexit, l’iscrizione AIRE darà sicuramente un aiuto in termini di velocità nelle procedure e di certezza del diritto.
Questo aggiornamento è consultabile sul sito del Consolato: leggi qui.
Iscrizione all’AIRE: cosa fare se si decide di voler tornare in Italia?
In caso si voglia tornare a risiedere in Italia il processo è molto simile a quello per l’iscrizione all’AIRE. Bisognerà quindi comunicare l’intenzione di trasferirsi al comune in cui si vuole risiedere fornendo i dati anagrafici richiesti, indirizzo, ecc. Il cittadino verrà cancellato dall’Anagrafe degli italiani all’estero e iscritto nell’APR del comune prescelto, a decorrere dal giorno in cui la persona legittimata si è presentata all’Ufficiale d’anagrafe per la dichiarazione di rimpatrio. Una volta rimpatriati si rientrerà in possesso di tutti i diritti eventualmente persi in precedenza.
Scegliere di trasferirsi all’estero non è mai una scelta semplice ma una volta deciso di voler lavorare, abitare, vivere in un altro Paese, bisognerebbe rendersi conto di aver fatto una scelta non solo personale ma che coinvolge un intera collettività.
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Manuela Travaglini
www.theitaliancommunity.co.uk