Nell’immaginario collettivo la nostra meravigliosa Italia in campagna elettorale è quella che ci proponeva negli anni ’60 Sergio Corbucci nel suo film ad episodi “Gli onorevoli” che, negli anni, si è discostata soltanto per personaggi e mezzi di divulgazione, ma per il resto, è rimasta uguale ad allora. Bellissimo il “comizio condominiale” di Totò, che in uno degli episodi interpreta il candidato n. 47 (“morto che parla”!), Antonio La Trippa:
Votantoniovotantoniovotantoniovotantonio.
Italiani! Elettori! Inquilini! Coinquilini! Casiliani!
Ma in UK le cose sono completamente diverse. Qui persino durante le campagne elettorali gli inglesi mantengono un’imperturbabile aplomb e civiltà.
Le vie della città non sono tappezzate da gigantografie dei candidati, le piazze non sono occupate da palchi sui quali intrattengono comizi arroventati, urlando alle folle programmi elettorali lunghissimi, infarciti di promesse e progetti irrealistici, accompagnati da bieche insinuazioni nei confronti degli avversari.
In Inghilterra la campagna elettorale si fa porta-a-porta, nel massimo rispetto dei cittadini. All’esterno delle proprie case gli elettori affiggono un foglio sul quale riportano una delle seguenti informazioni:
1) noi votiamo per…;
2) siamo ancora indecisi.
Ed è proprio alle porte di questi ultimi che gli staff dei candidati vanno a bussare e fare “canvassing”, ovvero dialogano con gli elettori cercando di convincerli a votare il candidato che rappresentano.
Riuscite ad immaginare una cosa del genere in Italia? Un’utopia.
E voi italiani in UK, che avete acquisito la cittadinanza e quindi il diritto al voto, a chi avete dato la vostra preferenza, a Nick Clegg, Nigel Farage, Ed Miliband o David Cameron?
Cinzia Colella
www.theitaliancommunity.co.uk