Duri i tempi per i furbetti, per i capi-padrone e per quelli che non hanno nessun rispetto per i proprio dipendenti. Dura soprattutto in UK: lo scorso febbraio, infatti, il Governo ha messo a segno un punto a favore delle ingiustizie epocale, a favore di tutti quei lavoratori trattati in modo non corretto.

Big Ben dal London Eye – Photo Credits Paul Tridon on Flickr – Licenza CreativeCommon al momento dell’utilizzo
Lo smacco arriva attraverso la pubblicazione di circa settanta nomi dei datori di lavoro che non hanno seguito una delle regole fondamentali del lavoro retribuito, così come regolato in UK (e da buon senso), ovvero il salario minimo.
Nomi, cognomi e sanzione correlata dunque a tutti quelli che non hanno ritenuto opportuno pagare i propri dipendenti con un salario adeguato.
Il mimimun wage è il salario minimo che ogni datore di lavoro è tenuto per legge a pagare ai proprio dipendenti. Ai settanta messi alla pubblica gogna (forse il guaio più grosso per questi imprenditori) si sono aggiunti i 90 nomi di una lista precedente, nomi che sono frutto di indagini accurate da parte della Her Majesty Revenue & Custom, l’equivalente inglese della nostra Agenzia delle Entrate. Tutti sono tenuti a pagare un corrispettivo di circa 90 mila euro in multe: ma è evidente che le ripercussioni pubbliche sull’immagine di queste aziende è la ferita che brucia di più.
Ma come comportarsi se il proprio datore di lavoro non ci corrisponde il minimo salariale? In Uk esiste un servizio a supporto, che si chiama Pay and work rights helpline e che aiuta tutti quelli che si sentono ingiustamente colpiti da questa piega.