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5 errori da non fare se cerchi il giusto candidato in UK
Essere un grande leader, tra le altre cose, significa anche essere competente nel trovare la giusta risorsa per il proprio team.
Questo purtroppo non succede sempre.
Quando si è alla ricerca di un candidato perfetto per una posizione lavorativa nella nostra azienda si intraprende un lungo percorso di ricerca. Quando nella propria azienda non è presente un reparto di Risorse Umane specificatamente dedicato, che ha il compito di cercare il giusto candidato, gli imprenditori si trovano in prima linea per quest’attività. Sono molti i comportamenti che dovrebbero essere seguiti ma che in realtà vengono tralasciati e questo porta a diversi errori da non fare se cerchi il giusto candidato in UK.
A Londra e in Inghilterra, cosi come in tanti altri Paesi europei, ci sono delle best practices che bisognerebbe conoscere e seguire.
Quali sono gli errori da evitare?
Ebbene ci sono 5 errori da non fare se cerchi il giusto candidato in UK e se continui a leggere questo articolo scoprirai quali sono le azioni da non intraprendere durante i tanto amati e odiati colloqui.
Per prima cosa guarda questo video.
(1) Non sapere esattamente cosa cerchi dal candidato
Uno dei maggiori problemi che si riscontrano nella ricerca del giusto candidato è non avere una chiara idea di quelle che sono le qualità che stiamo cercando in un candidato.
Bisogna quindi essere certi e segnarsi prima di pubblicizzare l’offerta di lavoro le skills che vorremmo e che sono essenziali per coprire il ruolo per cui stiamo facendo la ricerca.
In questo modo potremo valutare il candidato e capire se ha le caratteristiche adatte prima di proporgli un eventuale incontro per una interview. A questo proposito ci sono 3 aspetti che hanno estrema importanza e che devono essere molto chiari a chi sta facendo recruiting, ovvero:
- competenze
- cultura
- esperienze lavorative pregresse
Per non commettere errori nella ricerca del giusto candidato, durante l’interview, è quindi molto importante fare domande specifiche per le quali vogliamo avere risposte dettagliate. Fare domande aperte potrebbe rappresentare un errore da non fare se vogliamo capire se la persona che abbiamo di fronte possa essere la risorsa che stiamo cercando.
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(2) Chiedere domande illegali (religione, credo o razza)
Durante un colloquio è abbastanza facile cadere in uno dei maggiori errori da evitare, ovvero fare domande che non sono del tutto legali.
Questo perché ci sono alcuni aspetti della sfera personale che non possono essere l’ago della bilancia per prendere delle decisioni, come ad esempio:
- domande relative alla sfera razziale
- informazioni sul Paese di provenienza
- dettagli relativi al credo religioso
Sono tutte informazioni strettamente personali che non dovrebbero essere chieste poiché non vincolanti per prendere una decisione.
Questo è uno dei principali errori da non fare nella scelta di un candidato.
Londra nello specifico è una città multietnica e multiculturale. Questa tipologia di domande infatti potrebbe essere fortemente discriminatoria, e portare a tralasciare aspetti importanti come esperienze e competenze.

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(3) Accettare la prima risposta senza andare a fondo
Non accontentarti della prima risposta.
Durante i colloqui, una dei momenti più frequenti è la richiesta di esempi a supporto di dichiarazioni. Solitamente si tratta di esempi relativi a momenti stressanti, come sono stati superati, obiettivi raggiunti con successo. Se il candidato non è esaustivo nella sua risposta, nulla ti vieta di approfondire l’argomento, soprattutto se tale approfondimento ti potrebbe aiutare a capire meglio pregi e difetti di un candidato, punti di forza e debolezza.
Ogni dettaglio potrebbe fare quindi la differenza.
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(4) Non chiedere una dimostrazione delle sue abilità
Altro aspetto molto importante ma talvolta sottovalutato è la dimostrazione delle abilità del candidato in questione.
Facciamo un esempio.
Si fanno colloqui per diversi ruoli e per diverse aree di settore. Se stai cercando una persona che faccia parte del team di customer service è buona norma testare con mano le abilità del candidato. Non commettere quindi l’errore di non proporre una prova di abilità per capire come la persona si interfaccerebbe con un possibile cliente in una situazione reale.
Se il ruolo invece ha come requisito base la padronanza di una lingua specifica o di uno strumento specifico non aver paura di testare il candidato durante il colloquio su queste specifiche abilità.
Questo infatti permetterà a entrambe le parti di capire se il ruolo è pertinente e se il candidato possiede le competenze richieste.
Sono diversi gli strumenti attraverso i quali si possono testare i candidati:
- simulazione di situazioni possibili
- test da fare direttamente da casa prima primo colloquio
- case studies basati su specifici scenari

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(5) Postare l’annuncio di lavoro su portali che non raggiungono il target che cerchi
Ci sono diversi modi ma soprattutto diversi mezzi con i quali si può pubblicizzare un posto vacante in un’azienda.
Il mondo del web si è evoluto rendendo possibile trovare con nuovi portali persone che altrimenti non sarebbero venute a conoscenza del lavoro vacante.
Bisogna essere presenti non solo per gli utenti attivi, ovvero coloro che sono alla costante ricerca di un lavoro, ma anche e soprattutto per i cosiddetti utenti passivi. Quest’ultimi rappresentano una nicchia di lavoratori che possono essere intercettati attraverso portali del lavoro (ad esempio LinkedIn).
Grazie a questi portali gli utenti compilano il proprio profilo con esperienze e competenze. I job recruiter, avendo accesso a questi profili, possono valutare possibili candidati e mettersi in contatto con queste persone che potrebbero rappresentare un match perfetto, o quasi,alle proprie aspettative.
Facciamo quindi un breve recap dei 5 errori da non fare se cerchi il giusto candidato in UK. Londra, cosi come molte altre città europee, rappresenta una meta per lavoratori alla ricerca di un nuovo mestiere. Sia che si tratti di lavoratori con qualifiche junior, sia senior fino a dirigenti, sono numerose le persone che vogliono cambiare il proprio status lavorativo.
Tu, come azienda, devi sentirti preparato per la selezione del giusto personale.
Facci sapere cosa ne pensi, quali informazioni ti sono state più utili e cosa avresti aggiunto. Se hai argomenti che vorresti trattassimo nei prossimi articoli postali nei commenti o sulla pagina Facebook, ci fa sempre piacere ricevere suggerimenti dai nostri lettori.
Giulia Ronchi
The Italian Community