Diffidate da imitazioni e improbabili tarocchi, per addentare una vera pizza in UK cliccate e cercate le pizzerie italiane a Londra e in UK su The Italian Community vi condurrà per mano, attraverso le pagine della sua business directory, alla scoperta di ristoranti top dove poter scovare e, soprattutto, gustare questo succulento Cibo degli Dei.
Se vi trovate a Londra o in UK per impegni lavorativi, familiari o per semplice svago, non rassegnatevi al monopolio delle cucine fusion. E neanche alla convizione (sbagliata) che in Terra d’Albione potrete trovarvi nel piatto solo tristissimi e indigesti surrogati “stile truciolato Ikea” che con la pizza (quella originale) poco hanno a che spartire.
Vi ricrederete molte volte e in molte occasioni. Potete fidarvi se a scriverlo è una napoletana doc che aveva portato con sé in valigia lo stesso scettiscismo, poi piacevolmente archiviato nel fondo di un cassetto settimana dopo settimana, morso dopo morso.
Mangiare una buona pizza in UK oggi è possibile e neanche troppo raro.
Esattamente 10 anni fa l’Ambasciatore italiano a Londra, Luigi Amaduzzi, fece scalpore per un’intervista rilasciata al Sunday Telegraph in cui lanciava strali al vetriolo contro l’improvvisazione di certa (sedicente) ristorazione italiana e, in particolare, contro l’oltraggioso scivolone culinaro della pizza al gusto ananas. Il diplomatico sosteneva che il cibo è un’arte, sicuramente fatta di elementi di creativitá ma con dei limiti di opportunitá.
Come dargi torto. Non a caso il sostantivo pizza è un termine privo di traduzioni corrispondenti nelle altre lingue proprio perché portatore di un significato univoco ed espressione di una tradizione che in nessun modo puó essere svenduta o stravolta dall’ultimo arrivato.
Farina doppio zero ed impasto a lievitazione naturale, pomodori San Marzano, una buona mozzarella di bufala o, alternativamente, un fior di latte, olio extravergine di oliva a basso grado di aciditá. Una cottura in forno a legna che non superi i 60-90 secondi per una pizza e i 120 secondi per un calzone. E il gioco è fatto.
Poche semplici regole per un boccone da Re. All’estro del pizzaiolo il compito di sperimentare abbinamenti anche spericolati, perché no? L’ananas come topping proprio non ci piace, ok, ma la burrata del Salento con noci e miele può essere un’idea niente male…conosco giusto un posticino dietro casa dove ne fanno una al metro davvero super proprio con questo interessante mix di sapori… buona pizza a tutti!