Crowdfunding cos’è
Il crowdfunding è uno strumento che consente di raccogliere fondi online per finanziare un’idea imprenditoriale, un progetto personale, un’iniziativa sociale o una start up. Nel crowdfunding, la raccolta dei fondi avviene attraverso un finanziamento collettivo, si crea una sorta di comunità economica di tipo nuovo, che crede in uno specifico progetto, lo fa crescere fino ad arrivare alla sua completa realizzazione!
Il crowdfunding si pone quindi come alternativa ai finanziamenti tradizionali, in comune c’è solo la presentazione di un disegno e dei vari passi che devono essere fatti per sostenerlo. Il crowdfunding è soprattutto condivisione, un aspetto che manca totalmente nei classici istituti di credito: l’idea viene condivisa con una community ed il finanziamento parte dal basso…perché, almeno in Italia, la maggior parte dei contributori sono privati, gente comune come potremmo essere noi!
E’ interessante sapere che il 60% delle quote di finanziamento è sotto i 30€, ciò fa capire che si tratta veramente di piccole somme ma infinitamente preziose; insomma tante gocce nel mare che hanno portato alla realizzazione di tanti progetti. Il successo nel crowdfunding è dato proprio dalla crowd=folla, più persone conoscono il progetto, maggiore è la probabilità di arrivare al risultato sperato…ed ecco che ci vengono in aiuto i Social Media. Il web ci fornisce tutti gli strumenti perché si possa creare una community, coltivarla, motivarla ed ingrandirla. E’ la piattaforma che riunisce gli individui che liberamente si aggregano, scegliendo di contribuire al finanziamento dell’idea.
Una volta c’era solo il crowdsourcing, oggi c’è anche il crowdfunding; prima la folla era coinvolta nello sviluppo collettivo di un progetto, oggi al suo finanziamento.
Crowdfunding Italia e i crowdfunding italiani
Diamo uno sguardo a quello che è oggi il mercato italiano del crowdfunding grazie ad una ricerca pubblicata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano a fine 2015.
Quello che colpisce subito è il valore complessivo dei progetti finanziati: circa 60 milioni di euro su una base di 82 piattaforme esistenti insediate soprattutto al nord.
Le dimensioni sono davvero molto piccole e lo si deduce dalla forza lavoro occupata che complessivamente è di circa 250 persone compresi i lavoratori occasionali. Il modello più utilizzato è quello delle ricompense ed il mercato di riferimento è nazionale ed in alcuni casi, locale. Il numero complessivo dei finanziatori è di quasi 860.000, di cui il 30% è un contributore seriale che quindi ha finanziato più di un progetto.
L’obiettivo finale del crowdfunding deve essere quello di farsi conoscere, una ricerca condotta da Lorien Consulting ci dice infatti che a giugno dell’anno scorso, solo il 4% della popolazione italiana sapeva della sua esistenza, un vero peccato perché le potenzialità dello strumento sono enormi. Ulteriori limiti allo sviluppo sono rappresentati da un’eccessiva frammentazione di piattaforme, tante ma piccole, e dalla scarsa propensione degli italiani ad usare strumenti di pagamento su internet.
Crowdfunding come funziona
L’imprenditore o meglio colui che ha un progetto da realizzare lo inserisce in una piattaforma spiegando la sua idea e gli obiettivi che vuole raggiungere. Viene quindi scelto il modello di crowfunding più adatto.
Esistono 4 differenti modelli di crowdfunding:
- Donazione/Donation
Non vi è alcun ritorno economico per gli investitori. E’ solitamente utilizzato da enti di beneficenza od organizzazioni no- profit per la raccolta di fondi per operazioni di soccorso a carattere sociale ed etico.
- Ricompensa/Reward
In questo caso gli individui che contribuiscono alla realizzazione del progetto sono ricompensati dal prodotto o servizio oggetto stesso del progetto. E’ il modello più diffuso sia in Italia che nel resto del mondo e ha portato alla pratica del pre-selling: se il prodotto o il servizio avranno successo, i finanziatori lo avranno ricevuto ad un prezzo inferiore di quello che sarà il prezzo finale di vendita. Le due piattaforme più conosciute, come Kickstarter ed Indiegogo, prediligono proprio questo modello.
- Prestito/Lending
E’ un prestito tra privati, non un vero e proprio crowfunding, conosciuto anche come Peer-to-Peer Lending. I risparmiatori privati si prestano risorse monetarie a tassi agevolati, senza ricorrere ad intermediari del credito come le banche.
- Capitale proprio/Equity
I finanziatori, scegliendo l’opzione dell’equity crowdfunding, ricevono un ritorno finanziario sul loro investimento e/o una quota dei profitti sotto forma di dividendi. Utile nel caso la open call abbia come obiettivo la realizzazione di una start up o la creazione di una piccola o media impresa innovativa.
Occorre quindi calcolare tutte le spese che si dovranno affrontare e fissare l’obiettivo economico della campagna. La presentazione del progetto deve fungere da stimolo per la comunità dei finanziatori e dovrà essere accattivante e completa di tutte le informazioni. Una volta che il progetto è approvato ed è online, parte la raccolta fondi che in genere non supera i 120 giorni.
Forse un giorno consulteremo anche noi la lista dei progetti in crowdfunding, come si sfoglia un giornale e ne sceglieremo uno o più come fossimo in un e-commerce!
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Sergia Guidi
The Italian Community